Laibach
Sabato 16 dicembre all’Estragon di Bologna suonano i Laibach, storica band slovena attiva dai primissimi anni ottanta, difficilmente classificabile come genere, che spaziava tra industrial ed elettronica sperimentale passando per generi più "commerciali", anche se bisogna dire che è un progetto di più ampio respiro artistico che vive in simbiosi con il collettivo NSK (neue slowenische kunst). Da anni si dedicano alla ricerca degli aspetti più profondi del potere, dai linguaggi all’estetica, svelandone i particolari più aberranti. Teatrali e provocatori nelle proprie esibizioni sono spesso stati censurati nella jugoslavia post-titoista. Ultimo album che stanno presentando con questa tournee è una raccolta di inni nazionali delle principali potenze mondiali (quelle del g8 per intenderci) incluso quello cinese, turco e israeliano, rifatti con sonorità elettroniche in vecchio stile, canzoni lente, nostalgiche a tratti marziali, quasi un addio agli stati nazione che continuano a lasciarci eredità tragiche nell’era della globalizzazione. Balkan Rock ne dedicò una puntata scaricabile qui sotto.
Scarica la puntata del 27 marzo 2005:
Laibach/NSK, estetica del potere e della sottomissione, della messa in scena e dell’annullamento del singolo nel collettivo. Musica, arte e politica della storica band elettronico-industriale slovena. Il vocabolario della mitologia ex jugoslava, un libro che raccoglie l’immaginario di un paese che non esiste più.
Satan Panonski
Kosmoplovci
Composto da Corrosion, gruppo specializzato nell'active computer, Studio Strip, fumettisti e disegnatori che potrebbero definirsi alternativi, e dai Floating Joint Records, prima conosciuti come Corrosion Music, Kosmoplovci esibisce i suoi lavori su un portale che può essere considerato un punto di riferimento della Net art serba.
“Paket Aranzman”: la new wave belgradese
La potete scaricare gratuitamente qui.
E’ un portale musicale di rock alternativo di provenienza balkanika che contiene l’archivio di tantissimi vecchi gruppi, alcuni anche rari da trovare. Un grazie va ai ragazzi della diaspora che gestiscono il sito e tramandano e diffondono questi materiali che meritano di essere sentiti anche al di fuori dei quattro trentenni nostalgici o qualche collezionista appassionato.
Volevo ringraziare anche “Gavrilov Princip” e “Dinarac”, due compaesani, uno tecno-fricchettone e l’altro punk rocker che mi segnalano sempre un sacco di link utili per la trasmissione.
Infine un sito croato che racconta la biografia dei gruppi che hanno partecipato alla suddetta compilation “Paket Aranzman” (Jugoton, 1981): Elektricni Orgazam, Idoli e Sarlo Akrobata, purtroppo in lingua croata ma lo metto lo stesso, qualche bilingue può sempre capitare.
http://www.terapija.net
Come ascoltare?
Come ascoltare Balkan Rock?
La trasmissione va in streaming tendenzialmente ogni domenica sera alle 21. Lo potete ascoltare inserendo questo indirizzo nel vostro lettore audio: http://stream.indivia.net:8000/hacktive.ogg Fai “apri URL” e copia indirizzo dentro, gli dai OK e lo streaming parte…
In alternativa potete andare sul sito http://radiohacktive.org e nella colonna a sinistra in sezione audio cliccare sul tasto “Ascolta”
Per interagire con la trasmissione, commentarla o fare vostre proposte in diretta potete entrare nella chat della radio accedendo dal sito in sezione “Chat” oppure usando un client per chattare come xchat o mirc e connetendovi al server irc.indivia.net canale #radiohacktive.
Alcune volte è in diretta con la conduzione altre sono solo playlist di un gruppo o di un genere particolare.
Pljuga.net
E’ tornato online pljuga.com, una delle fonti di Balkan Rock. Il sito è fatto dalla gente della ex jugoslavia in diaspora, mi sembra di aver capito in Canada e negli States. Hanno un discreto archivio di vecchi gruppi rock, punk, metal e new wave che si possono scaricare gratis a velocità strabiliante, ovviamente con un limite più che ragionevole di 30 canzoni al giorno.Inoltre promuovono i concerti, o gigs come dicono in America, dei gruppi balkanici che girano dalle loro parti, che non sono pochi. Questo succede appunto grazie ad una presenza forte di immigrati ex jugoslavi da diversi decenni. C’è da dire che spesso queste enclave hanno una forte componente nazionalista, che aderisce alla "kitsch culture" prodotta a grandi quantità dalle "industrie" del popolismo, a partire dagli anni novanta. Ovviamente si parla di turbo-folk. Per questo pljuga.net ha lanciatto pure una campagna "death to turbo-folk", dicendo "non ascoltarlo, muori di morte naturale". Da noi tutti i gruppi folcheggianti, mischiati con i generi commerciali e con contenuti nazional-populisti vengono chiamati "narodnjaci" cioè "i popolari" tradotto letteralmente. Questi chiaramente non sono da confondere con la musica popolare e tradizionale.
Beh…stay tune…be hacktive…
Balkan Rock Blog
Questo è uno spazio dedicato alla musica, alla pop-culture, alle curiosità o anche attualità politica della ex/post Jugoslavia. Tutto ciò che non viene detto durante la trasmissione “Balkan Rock” verrà riportato qui: le fonti dei materiali scaricabili, biografie dei gruppi o testi, ma non solo. Ovviamente serve anche per interagire con gli ascoltatori, riportare i vostri commenti, sentire le vostre richieste o proposte.
Balkan Rock
Ogni domenica alle ore 21 su Radiohacktive.