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Satan Panonski

December 12th, 2006
Satan PanonskiSatan Panonski – Ivica Culjak, nato il 4 giugno 1960, più conosciuto con il sopranome Kecher II, nato in un villaggio vicino alla città di Vinkovci, Cerici. Nel 1980 inizia quella che si potrebbe dire il suo percorso artistico, iniziando a cantare in un gruppo punk Pogreb X. Dopo 4 anni assume il nome Satan Panonski, sotto il quale compone 4 album, una decina di bootleg dal vivo e diversi documentari video raccolto dopo in una compilation “Hard blood Shock”. Una raccolta di performance, recite ed esibizioni crude e autolesioniste di Satan. Un mistico, un pazzo a più riprese rinchiuso nei manicomi locali, il profeta pank, visionario e annunciatore dell’apocalisse jugoslava. E’ morto nel gennaio del 1992 in circostanze poco chiare durante la guerra come volontario dell’esercito croato, un vero paradosso rispetto al personaggio e allo suo stile di vita.

Comunque Satan rimane un “artista” a 360°: scriveva poesie e racconti, componeva strazianti canzoni punk, disegnava fumetti e cantava. In Germania conosce la scena punk che l’ha influenzato molto. Nel 1981 in una rissa con i mafiosetti locali uccide un uomo. Condannato a dieci anni di carcere, ma molto presto viene trasferito in un manicomio criminale vicino Zagabria. Lì inizia a scrivere senza sosta. Prime cose vengono pubblicate nel 1986, mentre partecipa alla compilation “Bombardamento di New York” nel ’88. Il primo album completo è “Giochi olimpici nucleari”. Ha fatto tantissimo concerti e performance. Si muove nella scena alternativa ex-jugoslava (Belgrado, Zagabria, Ljubljana) e cattura l’attenzione dei media. Periodicamente viene rinchiuso ancora nei manicomi e viene rilasciato definitivamente solo nel 1990. Lo stesso anno pubblica una raccolta di poesie. Fino all’inizio della guerra Serbo-Croata nel 1991 tiene ancora alcuni concerti e poi viene arruolato e muore sul fronte dopo neanche un ‘anno. Alcuni critici dicono che è stato il primo poeta “hard-core-queer” anche se in modo dark masochista, ossessionato dalla violenza, dal crimine e dallo stupro. Sarà definito in modi più svariati: “un grande bambino”, “vittima delle manipolazioni”, “teatrale”, “un pazzo”, “un genio e un santo”. Oggi è un personaggio mitico che suscita attenzione di giornalisti e critici, ma quelli che ne tramandano la memoria viva sono i punk di ieri e di oggi.

Sulle playlist di Balkan Rock lo sentirete spesso.

Categories: Muzika, Storie Tags:
  1. balkanrock
    February 1st, 2007 at 19:42 | #1

    Durante la guerra civile riscopre la “normalità” arruolandosi volontario nell’esercito (e forse proprio per questo l’hanno rilasciato dal manicomio); esibendosi con slogan trucidi anti-serbi, abbraccia la causa nazionalista in netta contraddizione con ciò che diceva solo 10 anni prima, ma la pretesa di coerenza da Satan è la cosa più inutile del mondo…

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