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Posts Tagged ‘jugoslavia’

BalkanRock – Puntata 1 – Josip Broz Tito

March 3rd, 2014 Comments off

titoPodcastIl tema della puntata è la controversa figura di Josip Broz Tito, personaggio chiave della seconda Jugoslavia. Leader indiscusso per trentacinque anni, la spina nel fianco dei sovietici nel primo dopoguerra, corteggiato dall’occidente e osannato dai Non-Allineati, tanto amato in patria prima della guerra civile quanto odiato dopo. Oggi una vera e propria icona-pop. Uno tra i più atipici dittatori socialisti; godeva di un ampio consenso e malgrado tutto, storicamente, gli vanno riconosciuti alcuni meriti: il tentativo di creare un’alternativa tra i due blocchi, la modernizzazione di un paese devastato dalla guerra, la creazione di un progetto politico federalista che rivendicava il multiculturalismo come un valore intrinseco del socialismo sintetizzato nello slogan “Unità e Fratellanza”.Tra leggende e fatti storici si accenna ad alcuni aspetti legati alla sua vita rimasti avvolti dal mistero.

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Yugo diventa un documentario

December 22nd, 2010 Comments off

22 dicembre 2010 è stato presentato il documentario “Yugo – una breve autobiografia” della regista Mina Djukic, frutto di una cooproduzione tra il Museo della Storia Jugoslava e la casa cinematografica “Kiselo dete”.

Il mediametraggio fa luce sul “fenomeno legato all’automobile Yugo, il simpatico emarginato dalle modeste capacità ma dalle grandi ambizioni” come si dice nella presentazione del film.

Il documentario segue la storia di Yugo nel periodo dal 1980 al 2008 attraverso le parole degli operai di Zastava, gli archivi storici e fa emergere le rappresentazioni simboliche legate a questo automobile. (fonte Pop Books)

Maresciallo Tito

May 4th, 2010 1 comment

Oggi su Facebook mi hanno mandato una foto di Tito per l’anniversario della sua morte, avvenuta il 4 maggio 1980. Ecco il commento che gli ho lasciato.

Caro Maresciallo eri un po’ stronzo ma noi jugoslavi ti perdoniamo, avevi stile e oltre al bastone ci davi anche la carota, non come dai tuoi colleghi Stalin e Causesku. Ci portavi le star hollywoodiane e ci permettevi di suonare rock’n’roll. E poi quella tua cosa dei “non allineati” non era proprio una stronzata a ripensarci oggi. Tu, Nehru e Nasser ci sapevate fare, ma gli altri erano po’ delle schiappe. Ti perdoniamo anche solo per aver fatto il culo quadruplo ai nazisti, ai fascisti e a quelle merde dei traditori ustascia e chetnici. Un saluto a pugno chiuso.

Jugosfera

January 15th, 2010 Comments off

Poco fa leggevo un articolo sull’Osservatorio Balcani che parlava di un convegno economico di cooperazione regionale tra le varie repubbliche post-jugoslave, in un ottica di superamento dei dissidi, delle divisioni ideologiche e di creazione di un mercato comune, anche in relazione all’UE e agli organismi internazionali. L’articolo parte da un neologismo, coniato da un giornalista inglese di The Economist, ovvero “jugosfera”, interpretandolo in questo modo:

“Il punto di partenza della riflessione di Judah è naturalmente quello economico. Egli rileva come nell’area si stia sempre più ristrutturando un mercato comune, considerato come unico in primo luogo dagli attori economici che vi agiscono. Le pagine dell’articolo si spingono tuttavia anche oltre, rivalutando le comunanze di carattere sociale e culturale delle popolazioni della regione, sottolineando quanto siano ancora forti le corrispondenze della vita quotidiana che vanno dalla lingua, alla gastronomia, sino alla musica.”

Non mi sembra che il giornalista in questione abbia inventato chissà cosa, forse ha rotto il tabù di utilizzare il prefisso “jugo”, che rimanda alla federazione demonizzata per anni  dalle correnti politiche che hanno portato alla sua disgregazione, piuttosto mi sembra un’evoluzione naturale delle cose in uno spazio pieno di denominatori comuni di tipo storico, culturale, linguistico e infine anche politico se non vogliamo ignorare i 50 anni di jugo-socialismo, comunque lo si voglia giudicare. Certo a fare notizia ci arrivano per primi gli economisti, i grandi gruppi aziendali, i manager, che con il loro pragmatismo, i loro interessi e le loro strategie di mercato hanno colto la palla al balzo facendo proprio il termine “jugosfera”. Con o senza UE, bisogna dimostrarsi competitivi e non farsi completamente assoggettare dai grandi gruppi multinazionali senza avere la voce in capitolo, questo pare essere la logica del convegno.

Tuttavia la “jugosfera”, il termine che trovo interessante e che a mio avviso rispecchia una realtà, non si può riferire soltanto alla sfera economica come infatti si accenna nell’articolo dell’Osservatorio. Penso che una “jugosfera” viene quotidianamente tessuta da milioni di persone con il loro bisogno di spostarsi, di fare commerci, di fare cultura, di tutelare le proprie relazioni personali, di uscire dai ghetti e superare i muri e le paura. “Jugosfera” è piuttosto un’evoluzione naturale delle cose, per la buona pace di tutti coloro che si agitano e sbraitano al solo sentir nominare una parola che inizia con “jugo”.

Infine tra i commenti a questo articolo trovo anche quello di un fotografo amatoriale veneto che presenta così il suo reportage fotografico, attribuendogli casualmente lo stesso nome:

“Comunque la si rigiri tra le mani questa sfera è un poliedro composto da infinite facce o da un’unica faccia che sembra ripetersi sempre uguale a se stessa. La sua antropizzazione è un vortice. L’indagine è inevitabile, pare imposta. Non esistono anticorpi. C’era una sfera e probabilmente c’è ancora.”