Balkan Electro 2.0

September 13th, 2008 Comments off

Balkan Rock prosegue con elettronica, industrial, ebm, dark wave ex/post jugoslava. Questa domenica potrete sentire:

Borghesia – mitica band electro/industrial slovena degli anni ottanta.

Margita je Mrtva – duo dark/elettronico di Nis.

Miladojka Youneed – tra new-wave e jazz-core,  sempre dalla Slovenia.

Oscilator – freelabel di Sarajevo, pubblica con licenze CC roba minimal-tecno, retrò-futurismo, elettronica grezza.

…e altro ancora.

Come ascoltarci?

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Margita Je Mrtva

September 11th, 2008 Comments off

Margita je Mrtva è un duo di Nis (Serbia) fondato nel 2003. Fanno electro-dark-wave con tematiche scabrose e sado-masochistiche, alla ricerca delle relazioni profonde tra sesso e potere. Li sentirete nelle prossime playlist di Balkan Rock.

Balkan Electro

September 6th, 2008 Comments off
Balkan RockTorna Balkan Rock, come di consueto ogni domenica sera dalle ore 21 su Radio Dissident. Per il momento si fa da parte rock classico, punk e new wave. Si va alla scoperta della scena elettronica, electro e industrial. La playlist di domani sarà dedicata ai gruppi e dj della free net-label Oscilator.net: sonorità retrò, electro-clash, minimal tecno etc. Un’etichetta nata nel 2003 a Sarajevo. Pubblica esclusivamente con licenze CC. Per ascoltare copiate questo URL nel vostro lettore. Oppure consultate la pagina Come ascoltarci?
Buon ascolto.
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Kud Idijoti

August 25th, 2008 Comments off

Radio Televisione Sarajevo, 1988 – Trasmissione "Rockovnik"

Kud Idijoti – Ratna Pjesma (live)

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Montenegro style

August 8th, 2008 4 comments

Nella ridente repubblica montenegrina, finalmente libera dal giogo serbo, lo sviluppo va avanti a gonfie vele, soprattutto grazie ad un fiorente turismo basato sulla speculazione edilizia, apertura di locali, ristoranti e discoteche a suon di mazzette e senza piani regolatori, sulla devastazione e privatizzazione di quei pochi servizi pubblici rimasti. Il risultato è una situazione igienico-sanitaria penosa e un degrado ambientale che procede a velocità allarmante. I mafiosi russi fanno quel che gli pare, mentre ci si pavoneggia con dei ridicoli interventi pubblici finanziati dall’agenzia del dipartimento di stato americano UsAid, nota per essere una propagine “civile” della CIA. Incredibilmente i russi e americani si spartiscono pacificamente Montenegro senza scazzare più di tanto come normalmente accade a livello internazionale. Statarello off-shore, che come ci si poteva immaginare già da un po’ di anni, servirà per sciaquare i soldi sporchi delle economie illegali euro-asiatiche e americane. Una situazione non troppo dissimile dal Kosovo.

Tutto questo per dire che già da alcuni anni ogni estate infuriano epidemie di vario genere grazie alla zozzura del turismo turbo-folk, alla situazione drammatica in qui versa il sistema idrico del paese sulla costa, al problema dei rifiuti (e lì ci sono molte analogie con il Bel Paese) e all’assenza di qualsiasi intervento per sanare la situazione. Si riesce a insabbiare tutto, basta imboscare il rudo sotto il tappeto. I media sono “embeded”, gli ospedali vengono corrotti, la gente spaventata. In ogni città montenegrina c’è qualche caso di meningite e salmonella, mentre le intossicazioni “ordinarie” non si contano. In un paese di neanche 700.000 abitanti sono numeri da stato d’emergenza. Il governo se ne fotte. Importante è che gli affari vanno avanti e che la sua struttura mafioso-tribale rimanga intatta. Penso che a metà agosto si correbbero meno rischi in qualche villaggio del sud dell’India che sulla costa montenegrina. C’è da stare attenti. Personalmente mi sono inteossicato due anni di seguito, ho cristato per qualche giorno mangiando riso in bianco e fette biscottate. Tutto questo mentre qualcuno si vanta di voler diventare Montecarlo balcanica o Svizzera mediterranea. Montenegro style…

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Borghesia – Divlja Horda (1984)

July 25th, 2008 2 comments
Dopo Laibach vengono i Borghesia, per quanto riguarda la musica industrial/elettronica slovena. Anche loro una band inserita in un progetto artistico più ampio, dalla performance art alla produzione dei video. Questo video mi piace un sacco: tipico immaginario cyber-punk da primi anni ottanta, futuro distopico, bassifondi, punk armati che si aggirano nei sotterranei lugubri di chissà quale metropoli; la musica è ancora fortemente influenzata dal punk, new wave e dark, dopo si concentreranno sempre di più sui suoni sintetici. Il testo è composto da frasi sconnesse e violente che ricordano gli scenari da "Arrancia Meccanica"…

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Radovan Horror-Pop

July 23rd, 2008 Comments off

Radovan Horror-Pop

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Pekinska Patka

July 16th, 2008 Comments off
Pekinska PatkaQuesti anni ’00 del ventunesimo secolo, nell’ambito della musica rock e di tutti i suoi derivati, è proprio un decennio dei revival, della restrospettiva e del ritorno, sia dei giganti (o meglio dinosauri) che dei lillipuziani. Un momenti di stasi, non necessariamente negativo: nel mezzo secolo passato ci sono state talmente tante innovazioni che non potevano certo essere digerite, comprese e superate in un arco di tempo così ristretto. La musica classica ci ha messo almeno 3 secoli a svilupparsi e raggiungere il proprio culmine per poi lasciare spazio alla musica “elettrica”. Così da un lato c’è l’industria discografica che cavalca il fenomeno e fa un sacco di quattrini, ci sono i vecchietti del rock, magari quelli che hanno sputtanato i loro miliardi, approfittano della situazione per risolevare il proprio conto in banca, poi ci sono i nostalgici o quelli che hanno finito la loro carriera troppo bruscamente, diventati dei miti nel frattempo e reclamati a gran voce dai fan. Tutto questo,  in gran parte a ragione, da molti è reputato negativo – viene visto come come una serie di parassitarie operazioni di marketing che inibiscono l’innovazione e la creatività e puntano sui retrogradi sentimenti nostalgici. Ma bisogna dire che il fenomeno si riperquote anche ai livelli delle etichette indipendenti e poi discendendo fino ai molteplici circuiti alternativi, “DIY”, autoprodotti, dove di soldi non ne girano e di conseguenza non sono quelli a muovere le fila, malgrado questo vediamo ritornare i vari miti locali del punk, hardcore, metal ecc. per la gioia dei vecchi e dei nuovi fan.
Anche nelle repubbliche ex-jugoslave questa tendenza si è fatta sentire, ed ecco che gli ultimi resuscitati sono Pekinška Patka (Anatra Pechinese), gruppo punk di culto, formatosi nel 1978 a Novi Sad, fondato da un giovane professore di un istituto tecnico, Nebojša Čović “Čova”. Un banda di nerds che sul palco si trasformava in pazzi isterici, conciati nel tipico stile punk ’77 londinese. Il loro primo singolo “Biti ružan, pametan i mlad” (Essere brutto, giovane e intelligente) ha venduto incredibilmente 35.000 copie, dissipando un po’ di dubbi all’industria discografica jugoslava su quanto convenga produrre roba punk, forse aprendo la strada in questo modo ai Šarlo Akrobata, Idoli e tutti quelli che in seguito si sono fatti conoscere al grande pubblico. Hanno fatto solo due album di cui il secondo (che non ho ancora avuto modo di sentire) pare sia new wave a differenza del primo, pallottole di punk anfetaminico da 1 minuto e mezzo ciascuna. Probabilmente si tratta di una reunion temporanea, apposta per suonare all’Exit festival di Novi Sad, dove hanno suonato di spalla ai Sex Pistols il 13 luglio scorso. Beccatevi il loro primo singolo:

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Ena

July 10th, 2008 Comments off

https://www.youtube.com/watch?v=YV455P_TT-I

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Sospensione estiva su Radio Dissident

July 3rd, 2008 Comments off
Balkan RockLe playlist tematiche di Balkan Rock che andavano in streaming su Radio Dissident negli ultimi mesi ogni domenica sera, verranno sospese nel mese di luglio e agosto. Oltre al calo dei già irrisori ascolti, tra l’altro comprensibile considerando la naturale propensione all’allontanamento dalle protesi tecnologiche in stagione calda, la rubrica verrà anche ripensata: una playlist è un po’ poco e generico per un ambito musicale così specifico, e nel nostro contesto direi di nicchia, a parte i soliti noti (Bregovic, No Smoking Band, Kultur Shock ecc.). L’idea è di tornare a fare delle trasmissioni condotte, magari registrate e mandate in differita, sperando che l’estate  porterà  qualche stimolo in più. In ogni caso gli aggiornamenti li troverete qui o sulla newsletter di Radio Dissident.
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