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“Prvi Maj”

May 4th, 2008
1 MajPrimo Maggio – paraurti delle macchine decorati con i fiori – molti garofani rossi, musica folk, città vuote – tutti in gita fuori porta, grigliate nei prati e immancabile pioggia, fallò, a volte fatti con i pneumatici dei camion, soprattutto nei quartieri popolari, puzza di fumo e gomma bruciata. Le anguste Zastava, Lada, Trabant, Warburg traboccanti di famiglie allargate. Più tardi cominciavano a vedersi  qualche Mercedes, Ford o BMW dello zio che è andato a lavorare in Germania grazie all’accordo tra Tito e Willy Brandt. Agnello allo spiedo, birra (Niksicko, Sarajevsko, Zlatorog, Jelen, Karlovacko…), mangiate pantagrueliche, i bambini che giocano a “partigiani e tedeschi” – ovviamente nessuno vuole fare il tedesco e lo si fà fare a quelli più sfigati. I sindacalisti e politici parlano in televisione di grandi conquiste, di progressi strabilianti in agricoltura, metallurgia, vengono premiati i Stakanov della situazione, tutto in contrasto con l’ozio generale del Primo Maggio. Gli slogan e gli striscioni. E poi la parata militare tra le larghe vie di Belgrado: cari armati, missili, aerei, ufficiali in tiro, il Maresciallo che scruta dall’alto, tutto in diretta televisiva; il comentatore spiega le caratteristiche di ogni reparto, di ogni armamento. Il Nemico non dorme mai e non bisogna abbassare la guardia. E’ la festa di tutte le feste. Dopo i militari arrivano le organizzazioni sindacali, i collettivi dei lavoratori, le associazioni giovanali, e poi il movimento delle donne AFZ (prima che lo sciogliessero), seguivano i contadini e gruppi di folklore appartenenti ad ogni reppubblica ad ogni etnia con i propri vestiti tipici,  la colonna sonora era “Od Vardara pa do Triglava“; Unità e Fratellanza;  e poi i pionieri, i pionieri di Tito – il futuro della Jugoslavija, il futuro del socialismo (…)
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