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Archive for the ‘Muzika’ Category

BalkanRock – Puntata 14 – Jugo-beat ’60

September 16th, 2014 Comments off

jugobeatUna puntata dedicata ai magnifici anni ’60 con la colonna sonora tutta beat. Come la nuova ondata di rock’n’roll arrivò nella Jugoslavia tramite Radio Lussemburgo? Sentirete Elipse, Exodusi, Uragani, Sanjalice, Indexi…

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BalkanRock – Puntata 7 – Ex-Yu Pop anni ’80

April 29th, 2014 Comments off

Ex-Yu Pop CollageUna puntata dedicata al pop anni ’80: dalle scintillanti star del decennio spensierato ai pionieri dell’electro-pop. Vi proponiamo alcune hit intramontabili di Zana, Denis i Denis, Danijel arrivato quarto al Eurovision Song Contest nel 1983, e alcune chicche synth-pop dalle tinte più scure. Buon ascolto!

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Ex-Yu Progressive Rock ’70 (puntata 5)

April 7th, 2014 Comments off

Yugoslav Prog RockUna puntata interamente dedicata al progressive rock jugoslavo degli anni ’70 e soprattutto alla riscoperta dei gruppi meno conosciuti. Dalla psichedelia classica dei Pop Mašina allo space rock lisergico degli Igra Staklenih Perli, dal folk-prog acustico dei S Vremena na Vreme al progressive dei Tako. Malgrado alcuni ritardi rispetto alle tendenze internazionali, viene elaborato un sound caratteristico del yugo-prog, distinguendosi a volte per le sonorità “etno” come nel caso dei macedoni, decisamente più conosciuti, Leb i Sol. Forse si tratta di una pagina rimasta incompiuta nella storia del rock jugoslavo, banalmente anche a causa delle carenze tecniche e dell’assenza degli standard adeguati nella produzione per un genere esigente come il progressive. A distanza di decenni però sono proprio le band cadute nel dimenticatio con le loro produzioni modeste e quasi low-fi, ad esercitare un fascino particolare sugli appassionati del genere in giro per il mondo. Buon ascolto!

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Robna Kuća – Novi Talas 2 (italian subs)

March 18th, 2014 Comments off

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BalkanRock – Puntata 0 su MyRadio

February 24th, 2014 Comments off

balkanrock_zastava.jpgIl primo appuntamento con BalkanRock su MyRadio, una trasmissione dedicata alla cultura popolare e alla musica dell’ex Jugoslavia. In questa puntata vengono introdotti i temi che verranno trattati e come nasce l’idea di farla, oltre a dare un assaggio del repertorio musicale. Come si intuisce dal nome partira dal rock, punk e new wave, passando per i vari generi di nicchia, arrivando a volte ai fenomeni di massa all’insegna del kitsch e del folklore. L’argomento chiave di questa puntata è “jugonostalgija”: tra mito, memoria e legami culturali che persistono tra le popolazioni divise dalla guerra civile.

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Robna Kuća – Novi Talas Ep1 (Italian subtitles)

January 18th, 2014 Comments off

Robna Kuća” è una trasmissione della Radio Televisione Serba (RTS) interamente dedicata alla cultura pop nella ex Jugoslavia, trasmessa tra 2009 e 2010. Alcuni episodi hanno raccontato la nascita della new wave e del punk in quella regione, accompagnata da un più ampio fermento culturale e politico seguito alla morte di Tito. Da molti visto come un periodo d’oro, il biennio 1979-1981 aumentò ulteriormente la distanza tra l’ex Jugoslavia e gli altri paesi del blocco socialista, distinguendosi soprattutto per una notevole produzione musicale e cinematografica.
La trasmissione è diretta da Nikola Stoimenov, la voce fuori campo di Nikola Đuričko.

Traduzione: Dusko
Revisione: Slaventina
Software: Gnome Subtitles

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Hard-core/Punk yugoslavo anni ’80

January 16th, 2014 Comments off

Demo tape digitalizzate dei gruppi sconosciuti. Ruvido hard-core/punk della ex Yugoslavia. Alcuni sentiti nominare, magari perché hanno avuto un seguito, altri completamente dimenticati. Interessanti soprattutto quelli dalle città di provincia, dove si stenta a credere ci fosse stato qualcuno che suonasse quel genere di cose in quegli anni. Per gli appassionati di cose oscure e dimenticate segnale il canale youtube DronefmS. Qualcuno che si è preso briga di tirare fuori dal metanolo un sacco di roba.

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Ex-Yu Elettronica autoprodotta negli anni ’80

January 30th, 2013 Comments off

ex-yu-electro-vol1Various – Ex Yu Electronica Vol I: Hometaping In Self-Management è una curiosa compilation che testimonia l’esistenza di numerose autoproduzioni durante gli anni ’80 nell’ambito dell’elettronica meno convenzionale. All’ombra dei grandi nomi come Laibach e Borghesia, troviamo decine di micro progetti, spesso individuali, che stilisticamente si aggirano tra industrial, no-wave, ambient, minimal e rumorismo puro. Oscuri pioneiri della sperimentazione sonora, riportati alla luce dalla slovena Monofonika, nata a quanto ho capito, proprio con l’idea di recuperare i pezzi della scena underground jugoslava cauduti nel dimenticatoio. Il vinile si può ordinare tramite Discogs o direttamente da loro anche se la tiratura limitatissima è di sole 300 copie. Seguono altri due volumi, intitolati rispettivamente “Ex-Yu Electronica Vol II: Industrijski elektro obvodi na severu” e “Ex-Yu Electronica Vol III: Diktatura, Humor Agresija”.

Hometaping in Self-Management Vol 1

New Wave nella ex Jugoslavia: tra Belgrado e Novi Sad

January 29th, 2013 Comments off

Parte 1 Parte 2

laboratorija zvukaDopo una lunga pausa arriviamo alla terza puntata dedicata alla new wave jugoslava, ovvero al cosiddetto novi talas il termine adottato dalla critica solo successivamente per indicare un fenomeno non solo musicale. Abbiamo visto che il contesto in cui nasce contiene alcune particolarità legate alla realtà socio-politica di un paese ufficialmente ancora saldamente socialista, che però inizia a dare i primi segni di crisi. Una crisi che forse in quel momento può essere ancora interpretata in modo positivo se ci concentriamo solo sulla produzione culturale di un certo tipo e lasciamo da parte le forze in gioco che avrebbero determinato la distruzione del paese e l’imposizione di una nuova cultura di massa reazionaria e volgare. Quel nazional-liberismo di stampo criminale che potrebbe rappresentare un pericoloso precedente alla luce dell’attuale crisi non solo nei paesi che hanno attraversato la transizione.

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Adijo Tusta

October 29th, 2012 Comments off

La scomparsa di Branko Črnac – Tusta, la voce dei Kud Idijoti, è stato un colpo duro per tutti i rockettari da Triglav* a Vardar**. Il cantante del gruppo punk istriano, il più popolare delle sei repubbliche ex jugoslave. Centinaia sono i commenti comparsi sotto ogni notizia che ne parlava. Avevano un che di particolare, di popular, che li faceva sentire vicini al pubblico. Tusta soprattutto, sapeva farti capire che è uno di noi. Antifascista dichiarato, attivista sindacale nell’azienda metal-meccanica dove lavorava, nipote dei poveri carbonai istriani. Con quella sua aria da indiano, corpulento, con gli occhi leggermente a mandorla e i capelli lunghi, sembrava Toro Seduto. Il saggio vox populi che non ne diceva mai una di troppo, dicono. Quando allargava le braccia sembrava abbracciasse il pubblico intero. Gli ultimi saluti e le parole d’affetto arrivano allo stesso modo da Pola, Zagabria, Belgrado, Novi Sad, fino all’ultimo buco del culo dell’ultimo mini-stato post-jugoslavo dove i Kud Idijoti e la voce di Tusta hanno cambiato la vita a qualcuno, facendolo sentire meno solo, “je bija  fašizam je“.***

Ascolto la sua voce da quando avevo 13 anni. Mi duplicò le cassette dei Kud Idijoti una mia cugina di Sarajevo. Nella cittadina turistica sulla costa montenegrina in cui vivevo non si poteva trovare niente del genere. Le cassette si duplicavano decine di volte fino ad arrivare alla qualità del suono simile ad una stazione radio ad onde corte. Quando sentì “Necu da radim za dolare” rimasi folgorato. Era il 1990. Dopo, negli anni novanta, mi facevo spedire le loro cassette dagli amici in Italia. La voce di Tusta aveva qualcosa di amichevole. Raccontava delle storie che ti davano l’impressione di averle sentite di persona in qualche osteria istriana dove si raduna la gente un po’ strana – ubriaconi, anarcoidi, frichettoni e poeti falliti. Trasmettevano lo spirito di Pola in qualche modo. Pola negli anni novanta era diversa dal resto della Croazia. Se mai dovessi andarci  avrò l’impressione di non essere lì per la prima volta. Grazie a Tusta. Grazie ai Kud Idijoti.

*Triglav, la montagna più alta della Slovenia, **Vardar, il fiume macedone, in una canzone popolare il punto più settentrionale e il punto più meridionale della ex Jugoslavia.

***Da “Božina” cioè la canzone di Božo dei Kud Idijoti, sul racconto di un anziano di Pola che ricorda i tempi del fascismo e dell’occupazione facendo dei parallelismi con la Croazia degli anni Novanta.