Paket Aranzman
La più nota compilation new wave jugoslava, uscita nel 1981 per Yugoton. Vi parteciparono Sarlo Akrobata, Elektricni Orgazam e Idoli. Musicalmente modesto, ma creativo come album, assume lo status di culto grazie alle circostanze socio-culturali del momento in cui esce. Inizio degli anni ottanta viene ricordato in modo un po’ diverso nella ex Jugoslavia a differenza degli altri paesi europei come l’Italia del riflusso e del trash televisivo o l’Inghilterra del thacherismo, infatti viene visto come un periodo culturalmente fiorente, un fatto parzialmente vero, anche se mi verrebbe da pensare che si trattava più di una sensazione condivisa da parte di una generazione. Era nell’aria un credo che si poteva uscire dal tardo e decadente socialismo intraprendendo la strada delle riforme, ammodernare ulteriormente il paese nella sua pluralità, invece di prendere la strada della disgregazione e del saccheggio. Purtroppo quest’idea rimase vaga, appunto solo una speranza condivisa, senza nessuna rappresentanza politica adeguata. Il resto della storia la sapete.
Tornando al disco in questione copio il pezzo di un articolo che stavo scrivendo per la webzine Retrophobic sulla new wave jugoslava
“Andando verso la capitale della ex Jugoslavia – Belgrado, troviamo due compilation che sintetizzano la new wave jugoslava, datate entrambe 1981. “Paket Aranzman” e “Artisticka Radna Akcija”. Ormai siamo nell’epoca post-punk e in entrambi i dischi si sentono le chitarre acide, ritmiche diverse, brani concettuali, la forma delle canzoni che va oltre l’impostazione rock. La prima è considerata una pietra miliare ed è stracitata, non tanto per la scelta dei brani, quanto per una serie di circostanze socio-culturali di cui questo album è un’espressione molto rappresentativa. Quello che lo rende particolare sono gli approcci diversi dei tre gruppi che vi compaiono, ovvero Sarlo Akrobata, Elektricni Orgazam e Idoli. I primi musicalmente più afferrati hanno lasciato un impronta importante anche se hanno pubblicato solo un album (Bistriji ili tuplji covek biva kad…), tuttavia da quel progetto nasceranno due grandi band jugoslave Ekatarina Velika con il loro indimenticabile synth-pop e Disciplina Kitchme noise-punk dai ritmi funkeggianti, con la formazione basso, batteria, tromba. Nel 1981 i Sarlo Akrobata, non a caso, aprono ai Gang of Four a Zagabria, infatti mettendo a confronto i due gruppi si può trovare qualche denominatore comune. Elektricni Orgazam più cupi e psicotici, hanno la tastiera che domina su tutto e i testi paranoici in una sorta di punk psichedelico. Infine Idoli che non nascono come un vero gruppo, ma come una burla mediatica, una sorta di opera pop-art vivente fatta in collaborazione con l’artista Dragan Papic. Il loro primo periodo infatti consiste in una serie di articoli giornalistici, creando aspettative, scandali e facendo dichiarazioni surreali ai quattro venti. Una sorta di rock’n’roll swindle jugoslava. Nella compilation i loro brani sono minimalisti e parodiaci. Il singolo “Maljiciki”, uno dei brani che compare nella compilation, sarà prodotto niente meno che da Goran Bregovic, già allora produttore che poteva permettersi di sperimentare grazie al successo enorme ottenuto con i Bijelo Dugme.”