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Ex-Yu Elettronica autoprodotta negli anni ’80

January 30th, 2013 Comments off

ex-yu-electro-vol1Various – Ex Yu Electronica Vol I: Hometaping In Self-Management è una curiosa compilation che testimonia l’esistenza di numerose autoproduzioni durante gli anni ’80 nell’ambito dell’elettronica meno convenzionale. All’ombra dei grandi nomi come Laibach e Borghesia, troviamo decine di micro progetti, spesso individuali, che stilisticamente si aggirano tra industrial, no-wave, ambient, minimal e rumorismo puro. Oscuri pioneiri della sperimentazione sonora, riportati alla luce dalla slovena Monofonika, nata a quanto ho capito, proprio con l’idea di recuperare i pezzi della scena underground jugoslava cauduti nel dimenticatoio. Il vinile si può ordinare tramite Discogs o direttamente da loro anche se la tiratura limitatissima è di sole 300 copie. Seguono altri due volumi, intitolati rispettivamente “Ex-Yu Electronica Vol II: Industrijski elektro obvodi na severu” e “Ex-Yu Electronica Vol III: Diktatura, Humor Agresija”.

Hometaping in Self-Management Vol 1

Elektricna Post-Yu Nebriga

October 9th, 2010 Comments off

Elektricna Post-Yu Nebriga – una compilation di gruppi electro serbi appena uscita, distribuita gratuitamente in rete, ma con una versione a pagamento che prevede alcuni brani in più e un art-work molto carino riconducibile ad un immaginario tipicamente electro-clash. I suoni sono quelli crudi dell’elettronica minimale, dell’indietronica, spesso pankeggiante e dagli echi che rimandano agli anni ’80, naturalmente non quelli scintillanti del synth-pop, ma quelli più lugubri e underground, rappresentati nella ex-Jugoslavia dagli sloveni Borghesia.
Era quasi scontato qualche omaggio al vecchio punk e “novi talas” jugoslavo con il remix di un pezzo di Elektricni Orgazam e con l’interpretazione, in questo caso “synth” dei Paraf. Alcuni gruppi presenti nella compilation li ho già citati su questo blog, come il duo “ebm” Margita je Mrtva e il progetto agit-prop Klopka za Pionira. Sembra che la scena elettrnica serba sia molto affezionata all’electro-industrial e ad una sorta di neo-espressionismo nell’attitudine, in parte l’eredità dei Laibach e del collettivo NSK.
Il tutto è sponsorizzato da una fantomatica “Associazione nazionale per Arte e Cultura“, che si presenta come una specie di detournement della reale “Associazione nazionale degli scrittori serbi” o di qualche altro ente simile che nei decenni precedenti ha avuto un’egemonia dei nazionalisti al proprio interno. Sembra si tratti di una qualche rete di associazioni che operano nell’ambito dell’arte, del teatro, della letteratura.
Il nome della compilation tradotto letteralmente significa “La non curanza elettrica post-yugoslava”. Dai nomi delle canzoni e da quello che sono riuscito a capire dai testi sembra ci sia un gioco ironico con gli elementi della cultura-pop ex-jugoslava, sopravvissuta all’ecatombe dello stato e delle istituzioni. Infatti in alcuni pezzi echeggiano i frammenti di dialoghi dei vecchi film, in altri il tema è più legato alla contemporaneaità schizzoide della Serbia e del suo underground. Bisogna dire che negli ultimi dieci anni si è creata una notevole scena elettronica tra Belgrado e Novi Sad e se qualcuno vuole farsi un’infarinatura sulla stessa può fare riferimento a Radio Elektrana.

Anche questa volta devo ringraziare il compaesano Dj Kilibarda per la segnalazione.