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Marko Perkovic – Thompson

November 5th, 2008
Da anni sento parlare di questo personaggio agghiacciante, un certo Marko Perkovic Thompson, che ancora riesce a riempire gli stadi cantando ed esaltando i crimini nazi-fascisti in Croazia. Una specie di turbo-folk in salsa “ustascia” che si scosta dal melos orientaleggiante e suona più “occidentale”, talvolta persino hard-rock, con i testi non ammiccanti o complici, come spesso accade nel pop-rock nazionalista nelle repubbliche ex jugoslave, ma talmente espliciti da risultare sconcertanti e grotteschi: particolarmente abberrante quello in cui ricorda con nostalgia il campo di concentramento di Jasenovac, evocando i corpi dei serbi sgozzati che galleggiano sul fiume Neretva. Thompson, (il nickname naturalmente deriva dall’omonima arma automatica), ha esordito nel 1991, all’inizio della guerra, sulla compilation “Rock per la Croazia“, proprio nel periodo in cui si era arruolato come volontario. Con gli anni è diventato l’ariete della propaganda nazionalista croata, sostenuto e sponsorizzato dalla principale major del paese Croatia Records, dalla Radio-televisione croata, dalla destra di Tudjman, dalla chiesa, dalle istituzioni ed enti locali che facevano buona ogni occasione per ospitarlo. Dopo anni di silenzio o di sporadici divieti per i suoi concerti soltanto all’estero, dove spopola tra la diaspora croata – probabilmente la parte più reazionaria del paese – finalmente qualcosa si sta muovendo per porre fine a questi retaggi nazi-fascisti, e per la prima volta in Croazia nella città istriana di Umag, viene chiesta la sospensione del concerto di Thompson. I media orientati a sinistra o almeno non di destra, hanno iniziato a fare le inchieste sul ruolo di questo fenomeno, seppur timidamente, dennunciando le operazioni per lo sdoganamento del fascismo, razzismo e fondamentalismo cattolico portate avanti negli ultimi 15-20 anni. Fin qui magari niente di nuovo sotto il sole, ma per rendersene conto bisogna vedere le immagini di un suo concerto, gremite di svastiche, celtiche, saluti romani, bandiere nere, croci, immagini di Ante Pavelic e altri criminali nazisti. Per dare un’idea: immaginatevi un concerto del defunto Massimo Morsello allo stadio di San Siro, come se ci fosse Vasco Rossi! Nulla di equivalente a Thompson si può trovare in nessun’altra repubblica post-jugoslava, malgrado turbofolk, rock nazionalista e tutto il resto. Si spera che le nuove generazioni sapranno rifiutare con maggiore determinazione questi escrementi culturali che insozzano Croazia da troppo tempo.
Per chi fosse iscritto a Facebook può trovare il gruppo “Zaustavimo Marka Perkovica Thomposna” (Fermiamo Marko Perkovic Thompson)…
Categories: Muzika, Politika, Storie Tags:
  1. ivan
    December 7th, 2008 at 14:58 | #1

    thompson è la più grande feccia dei balcani

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