E’ un peccato constatare che Radio(H)Acktive, da cui Balkan Rock nasce come trasmissione prima e come blog poi, dopo più di tre anni è arrivata ad un punto morto. Come spesso succede agli innumerevoli micro progetti legati al mediattivismo: nascono, si trasformano, muoiono, vanno in letargo e a volte ricompaiono di nuovo – secondo le logiche caotiche della rete e della precarietà che investe le vite di tutti, impedendo una progettualità a lungo termine. A volte questo può essere fonte di delusioni, altre può dare risultati inaspettati. Tuttavia il sito presto tornerà su come archivio audio a disposizione di tutti.
Tutto questo per dire che da domenica prossima potrete di nuovo ascoltare le playlist selezionate da Balkan Rock, e chissà che non diventi di nuovo una trasmissione, ma questa volta sugli URL di Radio Dissident, webradio non certo nuova per chi approda spesso sulla pagina di Radio Autistici e vuole farsi un aggiornamento sulla scena indipendente.

Finalmente mi sono deciso di vedere qualcosa di
Dusan Makavejev, straordinario regista jugoslavo, dissidente, beffardo, critico del real-socialismo (da sinistra), autore di un film biografico su Wilhelm Reich. Ho deciso di partire in ordine cronologico, vedendo
"Covijek nije tica" (L’uomo non è un uccello) del 1965, un dramma sentimentale ambientato in una devastante cittadina metallurgica. Girato a Bor in Serbia, effettivamente un centro minerario importante tutt’oggi. Ovviamente la trama è un pretesto per dare uno sguardo critico sull’industrializzazione forzata della jugoslavia socialista, sulla condizione degli operai e sui mutamenti antropologici di una società rurale diventata industriale in pochi decenni.
Per gli amanti del neorealismo novecentesco, ma anche per tutti quelli che si sono limitati a vedere Kusturica, che da solo non può rappresentare il cinema jugoslavo.
Con l'odissea dei rom a Pavia,
un'altra giunta del centro-sinistra ha battuto il record di idiozia. Oltre alla
malafede, al dilagante securitarismo e al velato razzismo, la sindaca Capitelli e la
sua giunta hanno dimostrato anche una totale incapacità, sia politica che
amministrativa, con lo sgombero di più di 100 rom da un’area abbandonata e con
ciò che ne è seguito. Dopo alcuni giorni di limbo, sono stati sbattuti quasi di
nascosto nelle cascine abbandonate dei paesini decadenti intorno allo straricco
capoluogo, trovandosi inseguiti dai paesani in preda a violenti rigurgiti
xenofobi, con tentativi di linciaggio al
grido di “Camere a gas! Noi siamo gente civile…” (SIC!). Un clima putrido in
cui non potevano non sguazzarci i partitini nazi-fascisti oltre ai soliti
forcaioli della Lega, guadagnando magari anche una manciata di voti tra i
mentecatti. Nel degenero più totale, è
toccato al csa Barattolo e a qualche associazione occuparsi della sussistenza di
queste persone, mentre la
Giunta ha pensato bene di stanziare qualche centinaio di euro
a famiglia per comprarsi i biglietti, sperando di rispedirli il più lontano
possibile, dall’altra parte dell’UE, quella di serie B, in Romania. E come se
non bastasse pare che quei soldi li abbia messi il proprietario dell’ex SNIA,
lo stabilimento chimico da dove sono stati sgomberati un mesetto fa, che
ovviamente diventerà un’area residenziale. Questo è soltanto un sunto di ciò
che è successo a Pavia in questo mese, che senz’altro meriterebbe un dossier,
di cui alcuni pavesi stanno già discutendo. Riporto qui di seguito l’appello
per la manifestazione. Read more…
Random stream con gruppi appartenenti alla scena indipendente&nocopyright di Vojvodina. Ascolta qui.
Domenica 22 luglio 2007 alla cascina autogestita Torchiera "La grande notte balcanica" – Piazzale Cimitore Maggiore, 18 (Milano)
Ore 19,00 Apertura servizio cucina: tradizionale maialino allo
spiedo, cevapi, sljivovica con accompagnamento musicale
Ore 21,30 Trio Mirkovic in concerto: Cristina Mirkovic (voce e
violino), Ivan Mirkovic (chitarra), Raffaele Kohler (tromba)
Ore 22,30 Muzikanti in concerto: Davide Marzagalli (darbouka,
sax soprano), Marta Pistocchi(violino), Jovica Jovic (fisarmonica),
Miguel Lungu (chitarra), Matteo Maraone (contrabbasso)
*ingresso 3€