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Culti e festività: 25 maggio Festa della gioventù (Dan Mladosti)

May 24th, 2007

dan mladostiQuesta festività, secondo l'interpretazione ufficiale, come si deduce dal nome "Dan Mladosti", era il giorno in cui i giovani jugoslavi dovevano dimostrare il proprio ottimismo e la propria forza necessari per la costruzione del socialismo. Si tratta di uno dei tanti culti tipici delle religioni "laiche" nei paesi del blocco socialista o in questo caso dei non allineati. Lo stesso giorno si festeggiava anche il compleanno di Tito che in realtà cadeva qualche giorno prima, (il 19 maggio), cosicchè oltre a questa grande manifestazione si aggiungeva anche il culto della personalità, che in qualche modo tutt'oggi sopravive. La festa consisteva in una serie di eventi musicali, sportivi e teatrali ripresi dalla TV di Stato che culminavano con cosiddetti "sletovi" – una performance di ginnastica artistica e di danza in uniforme con centinaia se non migliaia di partecipanti che ricorda molto quelle nord-coreane o cinesi. L'altro momento clou era la consegna della stafetta al Maresciallo dopo essere stata portata attraverso tutte le repubbliche della Federazione da giovani maratoneti.

Anche dopo Tito – Tito

Stafeta 1987"La stafetta della gioventù" continua a vivere anche dopo la morte di Josip Broz e diventa il simbolo di amore e fedeltà verso la sua opera. Con la promessa dei jugoslavi che anche in futuro seguiranno le orme di Tito, la stafetta si consegna sotto il suo ritratto al presidente della "Lega della gioventù socialista" allo stadio del JNA (Armata popolare jugoslava). Il clima nella società stava rapidamente cambiando e i messaggi che venivano letti all'arrivo della stafetta cominciavano ad assumere toni pessimisti. Iniziano anche le polemiche sul senso della manifestazione mentre l'ultima volta la Stafetta della gioventù si tiene nel 1987 accompagnata da uno scandalo che coinvolge anche l'esercito e la polizia. Il manifesto proposto per l'evento in realtà era un'operazione di subvertising culturale* a cura del collettivo di artisti "Novi kolektivizam" (legato al gruppo Laibach/NSK), che in realtà utilizza un vecchio pezzo della propaganda nazista "Terzo reich" di Richard Klein. La stessa stafetta non aveva tali sembianze, era una costruzione ridicola con quattro manici impossibile da portare correndo. Tutti i particolari cambiavano radicalmente rispetto a prima. Era fatta di plexiglas, con otto gocce di sangue, che viste dalla prospettiva di oggi potevano essere una profezia sul sangue che si sarebbe versato.

Tratto da un articolo di Ana Panic´, storica dell'arte

 

 

*Credo che l'intervento di Novi Kolektivizam era un po' tardivo considerando che nel 1987 stavanno gia prendendo piede le correnti nazionaliste e le prime ondate di privatizzazioni, quindi una critica feroce all'iconografia real-socialista in quel momento oggi potrebbe apparire obsoleta. Tuttavia è sorprendente come riuscivano a determinare nelle scelte di così alto livello, non solo in quella occasione. In seguito attaccheranno anche l'ideologia neonazionalista: è memorabile il concerto dei Laibach allo stadio di Belgrado nel 1990 dove fecero un discorso delirante improntato sull'apologia "del sangue e del suolo", accostando nazionalismo serbo al nazismo tedesco, con pesanti riferimenti alla Seconda guerra mondiale, facendo leva sul fatto che proprio i serbi erano tra le principali vittime del campo di concentramento di Jasenovac (…)

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