Dopo il grottesco accanimento censorio ai danni di Molleindustria da parte dei ridicoli sgherri vaticani e il conseguente ma per fortuna temporaneo oscuramento di NoBlogs mi sembra doveroso fare qualche cenno anche qui su BalkanRock.
Non penso ci sia bisogno di ricostruire la vicenda perchè è già in atto un’azione virale di controinformazione che sicuramente farà venire qualche dubbio sull’efficacia di questo attacco giù al Sant’Uffizio. Questa storia di pedofilia insita e sistematica all’interno della chiesa cattolica li ha forse destabilizzati un po’. Quindi ecco un articolo interessante di Slavoj Zizek, noto filosofo sloveno, uscito su un numero di Manifesto due anni fa, che torna a circolare in rete grazie all’estrema attualità della questione.
Mi raccomando diffondete e linkate "Pretofilia" e il nuovo sito di Luca Volontè.
Credo che un po’ ovunque in giro per il mondo, o almeno nella vecchia Europa, negli ultimi anni ci sia il desiderio da parte di molti di recuperare la memoria di ciò che fu la genesi delle controculture nei propri territori. Sui beatniks, sugli hippies e sul movimento punk nelle grandi metropoli si è scritto molto, tuttavia c’è ancora molto da scoprire sulle situazioni cosiddette minori, particolari o di provenienza periferica. Situazioni in cui la presenza di una “scena” underground, di qualche fanzine o di un concerto scandalo ha significato molto, influenzando fortemente l’immaginario delle prossime generazioni, stimolandole ad uscire dal conformismo della cultura di massa. Read more…
Nel dicembre del 2000 ero a Belgrado con un caro amico che proprio
in quell’occasione intraprese la carriera da documentarista. Erano
passati appena due mesi dall’assalto al parlamento (il 5 ottobre del
2000) e l’intenzione era quella di raccontare, e soprattutto far
raccontare alle persone che abbiamo incontrato, le trasformazioni in
atto, le speranze, gli aspetti controversi e ambigui dell’eterna
transizione balcanica. Tra le varie visite capitammo a casa di Zograf a
Pancevo, con una "stupenda" vista dal balcone su un impianto
industriale distrutto dai bombardamenti dell’anno precedente. Lì
incontrai un personaggio di cui non ricordo il nome che mi regalò un cd
che raccoglieva tutto il materiale che incise con il suo gruppo
post-punk NUP (Napred u Proslost) dal 1985 al 1999. Dopo un sacco di
tempo l’ho ritrovato e ho pensato di convertirlo in mp3. Passato
qualche giorno guarda caso me li ritrovo su una webzine serba "Pionirov
Glasnik".
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Questa festività, secondo l'interpretazione ufficiale, come si deduce dal nome "Dan Mladosti", era il giorno in cui i giovani jugoslavi dovevano dimostrare il proprio ottimismo e la propria forza necessari per la costruzione del socialismo. Si tratta di uno dei tanti culti tipici delle religioni "laiche" nei paesi del blocco socialista o in questo caso dei non allineati. Lo stesso giorno si festeggiava anche il compleanno di Tito che in realtà cadeva qualche giorno prima, (il 19 maggio), cosicchè oltre a questa grande manifestazione si aggiungeva anche il culto della personalità, che in qualche modo tutt'oggi sopravive. La festa consisteva in una serie di eventi musicali, sportivi e teatrali ripresi dalla TV di Stato che culminavano con cosiddetti "sletovi" – una performance di ginnastica artistica e di danza in uniforme con centinaia se non migliaia di partecipanti che ricorda molto quelle nord-coreane o cinesi. L'altro momento clou era la consegna della stafetta al Maresciallo dopo essere stata portata attraverso tutte le repubbliche della Federazione da giovani maratoneti.
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Ottima performance di questi jugo-rock-nostalgici Balkan Rock Legends ad Amsterdam nel febbraio del 2005. Ospiti di eccezione: Vlado Divljan (Idoli), Marina Perazic (cantante pop, ricorda vagamento Blondie o Nena) e Sasha di Plavi Orkestar. Il repertorio è un miscuglio di cover che 15 anni fa sarebbe stato difficilmente accettabile ma che oggi si amalgama molto bene, non solo per il valore affettivo per il loro pubblico che conserva ancora un'identità culturale jugoslava, ma anche perchè prima e durante la guerra, essere "rockettari" voleva dire soprattutto essere anti-nazionalisti. E' uno dei motivi per cui ho aperto questo blog: tentare di comporre un mosaico di queste sottoculture giovanili, quando un'altra jugoslavia era ancora possibile, e che forse, grazie a quelle lo sarà ancora.
[All'interno della news il video del concerto]
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6 aprile 1941 le forze aeree tedesche senza la dischiarazione di guerra attaccano Belgrado. Inizia così l’offensiva nazista contro i Balcani.L’obiettivo dell’attacco è la distruzione completa della capitale, demoralizzazione delll’esercito e della popolazione civile, annientamento delle forze aeree jugoslave. La decisione di attaccare è stata presa da Hitler in persona in seguito alle manifestazioni di massa contro il Patto Tripartito, firmato dal re Aleksandar Karadjordjevic, che di fatto ha sostenuto l’alleanza nazi-fascista. "Bolje rat nego pakt" (Meglio la guerra che il patto) e "Bolje grob nego rob" (Meglio la tomba che la schiavitù) erano gli slogan delle manifestazioni (…)
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